Cos’è un Gioco di Ruolo e come si gioca? Una volta addentratici nella tana del Bianconiglio dei giochi da tavolo più complessi, magari quelli in cui una componente di Ruolo è già presente come Arkham Horror LCG, la domanda fatale viene a galla prima o poi.

In cosa consiste questo tanto osannato (nel presente) e vituperato (nel passato) modo di giocare? Scriviamo questo articolo per rispondere alla domanda in modo esauriente per quello che ci riguarda, per le nostre capacità di sintesi ed infine per le nostre conoscenze.

Il gioco di ruolo, abbreviato spesso in GDR o RPG (dall’inglese role-playing game), è un gioco in cui i giocatori assumono il ruolo di personaggi immaginari e creano una storia condivisa all’interno di un’ambientazione che può essere tratta da svariate fonti: completamente immaginarie e create al momento, narrative o storiche. Giocare di ruolo vuol dire mettere al centro del gioco la collaborazione, l’interpretazione all’interno di una narrativa coerente e l’interazione sociale: i giochi di ruolo non sono competitivi per la maggior parte e l’unico obiettivo in comune che possiedono è DIVERTIRSI tutti insieme.

Il gioco si svolge attraverso una serie di sessioni (o durante una sessione singola e autoconclusiva chiamata “one shot”) durante le quali i giocatori interagiscono con il mondo di gioco e tra loro. Le azioni dei personaggi e l’esito degli eventi sono determinati da regole di gioco e lanci di dadi.

In un Gioco di Ruolo uno dei giocatori partecipanti, chiamato Game Master (ma la denominazione può cambiare a seconda del gioco, mantenendo quasi sempre il “Master” nella definizione), guida la sessione di gioco facendo da regista: in sostanza non partecipa alle vicende della storia condivisa ma ne cura con precisione l’ambientazione e la coerenza degli eventi, guidando gli altri giocatori.
Il Game Master ha anche il gravoso compito di conoscere a menadito le regole del gioco, ovvero le leggi su cui l’ambientazione si basa. Per le ambientazioni più famose, infatti, queste regole/leggi di solito costruiscono l’intero mondo all’interno del quale i giocatori si muovono e quindi sono di solito racchiuse in volumi di svariate decine di pagine. Il Master deve inoltre, per mantenere questa coerenza di narrazione e di regole, essere dotato di elasticità mentale e prontezza di spirito, in modo da soccorrere i giocatori in qualunque situazione lo richieda.
In ogni caso il Game Master non gioca mai CONTRO gli altri giocatori.

Più precisamente:

  • Il master è responsabile di creare l’ambientazione, preparare la trama e proporre situazioni in cui si trovano i personaggi dei giocatori.
    • È colui che descrive l’ambiente, gli NPC (personaggi non giocanti) e le sfide che i giocatori devono affrontare.
    • Il master agisce come arbitro delle regole del gioco e risolve le azioni dei personaggi in base alle meccaniche di gioco.
  • Creazione dell’Avventura:
    • Il master sviluppa storie, enigmi, combattimenti e interazioni che costituiscono l’avventura.
    • Può essere un narratore creativo, creando mondi fantastici o ambientazioni realistiche.
  • Interazione con i Giocatori:
    • Il master ascolta le scelte dei giocatori e reagisce di conseguenza. Ad esempio, se un giocatore decide di parlare con un NPC, il master interpreta quel personaggio e risponde alle domande del giocatore.
    • È importante bilanciare la sfida e l’interesse per mantenere l’esperienza coinvolgente.
  • Segreti e Intrighi:
    • Il master conosce segreti e dettagli dell’avventura che i giocatori non conoscono. Questo crea suspense e sorprese durante il gioco.
  • Creatività e Adattabilità:
    • Il master deve essere creativo e adattabile. Spesso, i giocatori prendono strade impreviste, e il master deve improvvisare per mantenere la coerenza della storia.

Parliamo ora del resto dei giocatori, ovvero di quelli che intepretano (ovvero “ruolano”) i personaggi che vivranno la storia narrata in quella particolare ambientazione.

Generalmente ogni personaggio ha diverse caratteristiche, misurate tramite un sistema numerico, che descrivono le capacità fisiche, mentali e sociali. Questo punteggio viene assegnato, quindi, ad ogni singola caratteristica che il gioco rende disponibile per i personaggi e sarà utilizzato come metro, durante l’avventura, per superare determinate situazioni (ad es. combattimento contro PNG – Personaggi Non Giocanti). Ma di questo parleremo più approfonditamente in seguito.

In ogni caso sono i giocatori che creano i loro personaggi, arricchendoli con con storie di vita, personalità, obiettivi e abilità specifiche. Dopodichè devono interpretarli durante il gioco: l’interpretazione è fondamentale e di conseguenza i partecipanti agiscono come i loro personaggi, dialogano, prendono decisioni e risolvono problemi, come lo farebbe il personaggio che interpretano (ed in caso di incoerenza è proprio il Game Master che interviene).

Ma spieghiamo meglio il termine “ruolare”:

Il termine “ruolare” nei giochi di ruolo da tavolo si riferisce all’atto di assumere il ruolo di un personaggio e agire come farebbe lui nel contesto del gioco. Questo processo è noto anche come “role play” e richiede che i giocatori si mettano nei panni dei loro personaggi, interpretando le loro personalità, obiettivi, paure e desideri.
Durante una sessione di gioco, i giocatori “ruolano” i loro personaggi interagendo con gli altri personaggi e con l’ambiente di gioco, prendendo decisioni e compiendo azioni basate sulle caratteristiche e sulle motivazioni dei loro personaggi.
Ad esempio, se stai ruolando un cavaliere nobile, potresti decidere di proteggere un villaggio innocente da un attacco di briganti, perché è in linea con il codice d’onore del tuo personaggio. Allo stesso modo, se stai ruolando un ladro astuto, potresti cercare di rubare un prezioso gioiello da un ricco mercante.

Questo aspetto ne introduce subito un altro, ovvero, per quanto riguarda i personaggi, la scelta della razza e della classe (precedente alla determinazione delle caratteristiche).

La razza risponde alla domanda “cos’è il personaggio?”, mentre la classe risponde alla domanda “cosa fa il personaggio?”. Ad esempio, in un gioco di ruolo come Dungeons and Dragons, potresti avere razze come elfi, nani, gnomi e umani, e classi come guerrieri, maghi, chierici, ecc.
Ogni razza e classe ha le sue peculiarità e influisce sul modo in cui il personaggio interagisce con il mondo del gioco. Ad esempio, un elfo potrebbe avere una mentalità diversa da quella di un umano e non parteciperebbe mai a una rissa, un’attività più affine alla mentalità dei mezz’orchi.
Per quanto riguarda le classi, si tratta semplicemente di pensare a quale “professione” svolge il personaggio. Questa “professione” deve essere coerente con la sua razza ma anche con la sua mentalità. Ad esempio, un mezz’orco con un’intelligenza inferiore potrebbe avere difficoltà a diventare un mago, che richiede un’intelligenza superiore.

Un pochino di storia …

La storia dei giochi di ruolo cartacei inizia negli anni ’70 con il lancio di Dungeons & Dragons (D&D). Gary Gygax e Dave Arneson, i creatori di D&D, hanno combinato elementi di giochi di guerra tradizionali con temi di fantasy, creando un nuovo genere di gioco che ha avuto un impatto duraturo sulla cultura popolare.
Dungeons & Dragons, quindi, è nato dall’amore di Gygax e Arneson per i giochi di guerra miniature introducendo il concetto di ruoli individuali per i giocatori e un sistema di regole per le interazioni dei personaggi, creando così il primo vero gioco di ruolo.

Dopo il successo di D&D, sono stati sviluppati molti altri giochi di ruolo. Alcuni, come Traveller e Call of Cthulhu, hanno esplorato nuovi ambienti e temi, allontanandosi dal fantasy classico di D&D. Altri, come Warhammer Fantasy Roleplay e Shadowrun, hanno combinato elementi di diversi generi per creare mondi unici.
Negli anni ’90 e 2000, i giochi di ruolo cartacei hanno continuato a evolversi, con nuovi giochi che sperimentavano con regole e formati innovativi. Giochi come Vampire: The Masquerade e Fate hanno introdotto nuovi concetti come i sistemi di regole basati sulle narrazioni e i giochi di ruolo urbani moderni.
Oltre a creare un nuovo genere di giochi, i giochi di ruolo cartacei hanno avuto un impatto significativo sulla cultura popolare soprattutto in campo ludico e, ultimamente, anche in campo cinematografico. Hanno influenzato la creazione di videogiochi di ruolo, libri, film e serie TV. Inoltre, hanno contribuito a promuovere l’immaginazione, la creatività e il gioco cooperativo.

Molti videogiochi popolari, come la serie “Final Fantasy” e “The Elder Scrolls”, si basano su meccaniche e temi dei giochi di ruolo cartacei. Allo stesso modo, film come “Il Signore degli Anelli” e serie TV come “Stranger Things” hanno tratto ispirazione dai giochi di ruolo cartacei.

I giochi di ruolo cartacei, fin dal loro esordio, sono nati e noti per sviluppare una serie di competenze nei giocatori. Questi includono il pensiero critico, la risoluzione dei problemi, la cooperazione e la creatività. I giocatori devono spesso lavorare insieme per superare sfide, e la natura aperta dei giochi incoraggia la creatività e l’innovazione; hanno, inoltre, creato comunità di giocatori in tutto il mondo. Queste comunità si riuniscono per giocare, condividere storie e discutere strategie.

Con l’avvento di internet, queste comunità sono diventate ancora più interconnesse, con forum online, video tutorial e piattaforme di gioco virtuale (delle quali parleremo in separata sede).
Ci sono numerosi eventi e convenzioni dedicati ai giochi di ruolo cartacei, come il Gen Con negli Stati Uniti e il Lucca Comics & Games in Italia. Questi eventi attirano migliaia di appassionati ogni anno e offrono l’opportunità di giocare, acquistare nuovi giochi, e incontrare altri appassionati.

Alcuni dei giochi di ruolo più famosi e influenti:

Ecco alcuni dei titoli più famosi e influenti:

  • Dungeons & Dragons (D&D):
    • D&D è il GdR fantasy per eccellenza. Creato negli anni ’70, ha stabilito gli standard per il genere.
    • Ambientato in mondi fantastici, D&D offre una vasta gamma di razze, classi e avventure epiche.
  • Pathfinder:
    • Nato come una variante di D&D 3.5 (dopo la versione nr.5 è la più conosciuta e giocata versione di Dungeons & Dragons), Pathfinder ha sviluppato un proprio sistema di regole.
    • Apprezzato per la sua profondità e personalizzazione dei personaggi.
  • Il Richiamo di Cthulhu:
    • Basato sui racconti di H.P. Lovecraft, questo GdR si concentra sull’orrore cosmico e l’indagine.
    • I giocatori affrontano creature soprannaturali e misteri inquietanti.
  • Vampiri: La Masquerade:
    • Un GdR ambientato nel mondo dei vampiri, con intrighi politici, sette segrete e oscuri poteri.
    • La narrazione e l’interpretazione sono centrali in questo gioco.
  • Warhammer Fantasy Roleplay:
    • Ambientato nel mondo dark fantasy di Warhammer, questo GdR offre un’esperienza cupa e tattica.
    • I giocatori esplorano un impero corrotto e affrontano minacce oscure.
  • Cyberpunk Red:
    • Basato sul mondo cyberpunk, questo GdR combina tecnologia avanzata, criminalità e cospirazioni.
    • È stato reso popolare anche grazie al videogioco “Cyberpunk 2077”.
  • Blades in The Dark:
    • Un GdR di ladri e spie ambientato in una città gotica e infestata dai fantasmi.
    • Il sistema di gioco è innovativo e incentrato sulla narrativa.
  • Elden Ring:
    • Sebbene sia principalmente un videogioco, Elden Ring, creato da Hidetaka Miyazaki e George R.R. Martin, promette un’esperienza di gioco di ruolo fantasy epica.
  • Sine Requie Anno XIII:
    • Un GdR italiano post-apocalittico in cui i giocatori affrontano un mondo devastato dai morti viventi.
  • Household:
    • Un gioco di ruolo italiano che si svolge in una casa abbandonata, esplorando i segreti dei Piccoli Popoli che la abitano.
  • L’Unico Anello è un gioco di ruolo (GdR) ufficiale basato sulle opere di J.R.R. Tolkien. Espressamente concepito per rievocare le atmosfere de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, il gioco vi riporta nella Terra di Mezzo della Terza Era.

Ma come potrebbe svolgersi una sessione esemplificata di gioco di ruolo (generico fantasy):

  • Creazione del personaggio: Ogni giocatore crea un personaggio, scegliendo aspetti come la razza, la classe, le abilità e l’equipaggiamento. Ad esempio, potresti creare un elfo mago con abilità di incantesimo e un bastone magico.
  • Impostazione della storia: Il Dungeon Master (DM), che è il narratore e l’arbitro del gioco, stabilisce la storia e l’ambientazione. Ad esempio, il DM potrebbe dire: “Vi trovate in una foresta oscura, con un sentiero che conduce a un castello misterioso.”
  • Gioco di ruolo: I giocatori descrivono le azioni dei loro personaggi in risposta alla storia del DM. Ad esempio, potresti dire: “Il mio elfo mago usa la sua abilità di percezione per cercare trappole sul sentiero.”
  • Risoluzione delle azioni: Il DM determina il risultato delle azioni dei giocatori, spesso con l’aiuto dei dadi. Ad esempio, il DM potrebbe dire: “Tira un d20 per la tua abilità di percezione.” Se tiri un numero alto, il tuo personaggio potrebbe rilevare una trappola.
  • Progressione della storia: In base alle azioni dei giocatori e ai risultati dei dadi, la storia progredisce. Ad esempio, se il tuo personaggio rileva una trappola, il DM potrebbe descrivere come il tuo personaggio la disattiva e procede lungo il sentiero verso il castello.
  • Progressione dei personaggi: Man mano che la storia avanza, i personaggi dei giocatori guadagnano esperienza, diventano più forti e acquisiscono nuove abilità. Questo è un elemento chiave dei giochi di ruolo, poiché i giocatori vedono i loro personaggi crescere e cambiare nel tempo.
  • Fine della sessione: Una sessione di gioco di solito termina quando si raggiunge un punto naturale della storia, come la fine di un combattimento o il completamento di una missione. I giocatori e il DM possono poi discutere cosa è successo durante la sessione e cosa potrebbe succedere nella prossima.

In questo caso il Dungeon Master (trincerato dietro il suo schermo) decreta il numero ed il tipo di dadi da tirare per stabilire l’efficacia delle nostre azioni (il risultato dei dadi va’ combinato con i valori delle nostre caratteristiche tirate in ballo dalla prova di abilità) … ma in cosa consiste lo schermo del DM ?

Lo Schermo del Master è un elemento fondamentale nei giochi di ruolo (GdR) e serve a molteplici scopi durante una sessione di gioco. Ecco cosa rappresenta e come viene utilizzato:

  • Barriera Fisica:
    • Lo Schermo del Master è una sorta di barriera fisica posta tra il Master (o Narratore o Arbitro) e i giocatori.
    • Questo oggetto ha lo scopo di nascondere le informazioni segrete, le tabelle, le mappe e i dettagli importanti che il Master potrebbe dover consultare durante la partita.
  • Segretezza e Suspense:
    • Dietro lo Schermo del Master, il Master può nascondere i suoi tiri dei dadi, le statistiche dei nemici, le tabelle delle probabilità e altri dettagli cruciali.
    • Questo crea suspense e mantiene l’incertezza per i giocatori riguardo agli eventi futuri.
  • Supporto per il Master:
    • Sul lato rivolto verso il Master, lo schermo solitamente contiene informazioni utili come:
      • Tabelle di risoluzione di azioni (ad esempio, tabelle per determinare il successo o il fallimento di un’azione).
      • Statistiche dei nemici o creature.
      • Note personali del Master.
      • Mappe segrete o dettagli dell’ambientazione.
  • Atmosfera e Ruolo del Master:
    • Lo Schermo del Master crea un’atmosfera teatrale e definisce il ruolo del Master come custode del mondo di gioco.
    • Quando il Master si nasconde dietro lo schermo, i giocatori si concentrano maggiormente sulla narrazione e sull’interpretazione dei loro personaggi.

E questo è solo l’inizio!!

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