Dal negro trittico

Sembra che il gioco degli scacchi regole e movimenti dei pezzi sia arrivato a noi dall’India attraversando gli oceani e sbarcando in Europa (forse grazie agli Arabi) per poi raggiungere la sua forma definitiva tra l’Italia e la Spagna nel quindicesimo secolo.

Questo post, vista la complessità dell’argomento, si articolerà in più parti, di cui questa è la prima e la più semplice. E’ indispensabile sottolineare che senza l’ottimo Dizionario dei giochi edito dalla Zanichelli e realizzato da A. Angiolino e B. Sidoti … questo articolo sarebbe stato realizzato con grande difficoltà.

Scacchi regole e strategie: vale la pena di impararli?

Con un passato illustre come questo, vale la pena di inserire gli schacchi nel carniere dei giochi da giocare in ogni occasione. Per poter giocare a scacchi in ogni occasione perchè non utilizzare una scacchiera magnetica? E’ l’ideale sia per i viaggi che per farci giocare i bambini … i pezzi non cadranno mai per terra 🙂

Se invece volete qualcosa di più costoso e qualitativamente importante allora potete seguire questo link.

Ma imparare a giocare a scacchi è facile ?

Imparare i movimenti dei singoli pezzi è di una semplicità disarmante! Imparare a giocare con competenza in modo da sfidare i propri avversari richiede passione e impegno. Ma osserviamo innanzitutto come si muovono i pezzi degli scacchi.

Regole Scacchi – Le mosse principali dei pezzi

Cominciamo con il dire che i pezzi si possono muovere solo se hanno delle caselle libere davanti a loro. Se la casella è occupata da un pezzo dello stesso colore allora non possono andare oltre (tranne il Cavallo che si muove “a scavalco”), se la casella è occupata da un pezzo avversario allora possono al limite mangiarlo e prenderne il posto. Il pezzo più piccolo (ma non il meno importante) è il Pedone. Il Pedone si muove di una casella in avanti (o al massimo due se è la sua prima mossa) e può mangiare in diagonale. Se però riuscite a farlo arrivare indenne fino al lato opposto della vostra scacchiera … beh ne parleremo più avanti.

L’Alfiere si muove diagonalmente sia in avanti che retrocedendo ma rimane sempre sulla casella del suo colore iniziale (se parte da una casella scura non può passare ad una chiara). E’ il primo dei pezzi che possono percorerre, se hanno un varco di caselle libere davanti a loro, l’intero tragitto da un estremo all’altro della scacchiera in una volta sola.

La Torre gode dello stesso privilegio, ovvero può muoversi di quante caselle vuole (purchè vuote) sia in orizzontale che in verticale. Gode di un altro privilegio che approfondiremo più avanti: può effettuare l’arrocco. L’arrocco è una mossa che, sotto determinate condizioni, permette al Re e alla Torre di scambiarsi di posto e può essere usato sia come tattica difensiva che offensiva a seconda della propria strategia … e a seconda della strategia dell’avversario.

Il Cavallo si muove a “L” (una casella adiacente a quella di partenza e da li due in in avanti) ed è importante che sia libera solo la casella di arrivo. Quindi il suo è un vero e proprio salto.

La Regina assomma sia le capacità di movimento della Torre che quelle dell’Alfiere, essendo così uno dei pezzi più potenti degli scacchi e che, se usato a dovere, può fare la differenza in una partita.

Il Re muove di una casella in qualunque direzione orizzontale, verticale o diagonale. Ed è il pezzo sconfitto il quale avete vinto la partita.

Regole scacchi: come vincere a scacchi

Una volta, infatti, imparati i movimenti di ognuno dei pezzi sulla scacchiera è giunto il momento di scoprire qual’è l’unico obiettivo che dovrete perseguire durante la partita: mettere sotto scacco matto il Re. E’ questo l’obiettivo di tutte le aperture, di tutti gli arrocchi, dei salti del Cavallo, delle sgroppate diagonali degli Alfieri e della furia della Regina: mettere il Re in condizione di non uscire da una situazione di scacco.

Uno scacco indica che l’avversario ha posto il vostro Re in una situazione di minaccia (il Re, contrariamente a tutti gli altri pezzi, non può essere mangiato). Il Re sotto scacco deve trovare immediatamente rimedio:

  • spostandosi in una posizione che non sia di scacco,
  • facendosi coprire da un altro pezzo (che si frapporrà tra lui e la minaccia)
  • facendo mangiare da altri pezzi il pezzo avversario che ha attuato la minaccia

Se il rimedio non viene trovato allora lo scacco diventa matto e la partita è persa.

Regole Scacchi – Alcune osservazioni prima di addentrarci

La coppia di Alfieri (congiunta) permette di controllare tutta la scacchiera, così come le due Torri. E’ molto importante rendersi conto che, avendo caselle libere davanti (o dietro se si trovano in posizione avanzata) possono percorrere l’intera lunghezza della scacchiera ed in questo modo possono sia effettuare blitz a sorpresa mettendo sotto scacco un Re avversario lontano o mangiare pezzi importanti (come la Regina) lasciati incautamente scoperti dal vostro avversario.

Vedremo di seguito come si mangiano/catturano i pezzi avversari.

Posizione scacchi – Regole scacchi

I pezzi sulla scacchiera vanno disposti in due file contrapposte. Cominciamo a sistemare gli 8 Pedoni sulla seconda riga a partire dalla posizione di ognuno dei giocatori. Successivamente sistemiamo sulla prima riga i pezzi rimanenti in questo modo: le due Torri agli estremi, seguono i due Cavalli (accanto alle due Torri), seguono i due Alfieri (accanto ai due Cavalli) e infine, a partire dalla destra di ognuno dei giocatori, prima il Re e poi la Regina.
Un ulteriore accorgimento per una disposizione ottimale della scacchiera: la casella d’angolo più scura dovrà essere posizionata alla destra di chi ha “il bianco” e dovrà quindi ospitare una Torre.

Osserviamo sulla figura della scacchiera in alto che sul lato sinistro esterno alla scacchiera le caselle sono state contrassegnate a partire dai pezzi più chiari con i numeri dall’1 all’8, mentre sul lato inferiore adiacente le caselle sono contrassegnate a partire dalla torre con le lettere dalla a alla h.

Questa numerazione è utilissima, sia quando si studiano gli scacchi che quando si registra lo svolgimento di una partita, per identificare la posizione ed il movimento dei pezzi. Ad esempio: la Torre si trova inizialmente nella posizione a1.

Per lo stesso motivo i pezzi vengono solitamente indicati con queste sigle:

  • Re = R
  • Donna = D
  • Torre = T
  • Alfiere = A
  • Cavallo = C
  • Pedone = (nessuna lettera) 

Quindi se dico 1. Ch3 voglio dire che il cavallo si è mosso nella posizione h3.

Aperture scacchi – Regole

Negli scacchi le aperture sono le possibili fasi iniziali della partita in cui entrambi i giocatori effettuano le prime mosse e che, nel corso dei secoli, hanno presentato talmente tanta regolarità nel verificarsi che sono state codificate. Quando si studiano gli scacchi, infatti, uno dei primi argomenti affrontati dopo aver studiato i concetti base sono le aperture.

In generale con le mosse di apertura entrambi i giocatori cercano di occupare la parte centrale della scacchiera. Naturalmente gli unici pezzi sulla scacchiera che possono effettuare la prima mossa in assoluto sono i Pedoni ed il Cavallo (gli altri sono tutti ostacolati dai Pedoni sulla seconda riga.
Potete muovere i vostri pedoni di una o due caselle (il secondo caso vale solo per la prima mossa in assoluto del vostro pedone).

Le aperture classiche negli scacchi sono l’apertura di Re e la partita di Regina. Di queste aperture mostreremo inizialmente solo la prima mossa del pedone, in quanto le altre mosse dipendono da come reagisce l’avversario.

Scacchi Regole : Apertura di Re

Il Pedone di Re (ovvero il Pedone che si trova sopra il Re) muove di due caselle scoprendo il Re frontalmente e attivando la Regina e l’Alfiere destro.

Scacchi Regole : Partita di Regina

Il Pedone di Regina (ovvero il pedone che si trova sopra la Regina) si muove di due caselle attivando l’Alfiere sinistro e scoprendo il Re diagonalmente da sinistra. La Regina può muoversi esclusivamente di una o due caselle in avanti.

Mettiamoci subito all’opera e cominciamo a giocare a scacchi online per mettere in pratica i concetti base imparati fin’ora!

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